E’ in atto una fase recessiva per il settore ortofrutticolo italiano

Articolo pubblicato su Fresh Plaza 11 aprile 2022

“Partecipare a Fruit Logistica dopo il periodo di pausa forzata dovuto al Covid-19, è stato come riprendere il filo di un’importante discorso interrotto”. Con queste parole, Vittorio Gona della OP Alba Bio, commenta la sua partecipazione alla fiera di Berlino.

“Una ripartenza importante e motivante – ha detto l’esperto – anche se le condizioni non sono state quelle dell’ultima edizione. Poco male, bisognava pur riprendere a vederci, per parlare di persona. Per noi, i tre giorni di fiera, con il mercoledì molto affollato (sebbene lontano dai canoni delle scorse edizioni), sono stati importantissimi”.

“Resilienza ed entusiasmo, però, non possono celare una fase recessiva – ha detto Gona – che sta interessando tutta l’Europa, cioè il nostro mercato di interesse. Qui, invece, i nostri colleghi spagnoli hanno saputo consolidare la loro presenza, grazie a un grande lavoro di unione tra i gruppi di produzione. L’aggregazione, questa sconosciuta (ancora per molti aspetti) dalle nostre parti, nella penisola iberica si rivela sempre più vincente”.

“Oggi più che mai, per l’agricoltura italiana è importante strutturare grandi organizzazioni che sappiano contrattare sia l’acquisto dei mezzi tecnici sia la vendita della merce – ha aggiunto l’intervistato – Restare isolati come piccole o medie aziende porterà ad avere sempre minore potere contrattuale in fase commerciale, specialmente dal momento in cui tutto gira intorno alle grandi catene di supermercati”.

“Questa edizione della fiera di Berlino – ha sottolineato Gona – è stata non solo l’occasione per incontrare i nostri clienti più consolidati, ma anche di trovare altri grandi gruppi logistici al servizio della grande distribuzione”.

Gona, sempre attento alle dinamiche del mercato, ha parlato pure della necessaria rimodulazione dei prezzi, “visto gli aumenti dei prezzi delle materie prime”.

“In questa fase – ha concluso il manager – i prezzi sono nella norma stagionale e il prodotto viene quotato a quotazioni medio-alte: cherry  2,40 €/kg, zucchine 1,70 €/kg, peperoni 1,80 €/kg, datterino 2,40 €/kg”.

Data di pubblicazione: lun 11 apr 2022
Author: Gaetano Piccione
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Fragole destinate a marcire?

Finito lo sciopero, restano le macerie

Articolo pubblicato sul Fresh Plaza 25 Feb 2022

Continuiamo a ricevere feedback negativi dallo sciopero degli autotrasportatori, che lascia strascichi non indifferenti, nonostante lo sblocco dei tir di ieri sera.

L’azione di protesta degli autotrasportatori ha creato disagi enormi alla filiera ortofrutticola e all’intera rete di approvvigionamento italiana. Abbiamo raccolto da Ragusa la testimonianza di Gianni Lo Magno, che coltiva fragole fuorisuolo su 5 ettari. “Le fragole, molto deperibili, hanno rischiato di non poter essere commercializzate e di marcire – ha detto Lo Magno – perché i camion sono rimasti fermi per giorni e senza preavviso. Le celle frigorifere infatti sono quasi piene e, a breve, non avremo più spazio per accogliere il prodotto che adesso deve essere rapidamente smaltito”.

Un amaro sfogo, quello dell’amministratore di Only Sicilian Vegetables, un’azienda giovane e proiettata verso produzioni di qualità, coltivate in strutture tecnologiche proprio per ottenere il massimo in termini di proprietà organolettiche.

“In questo momento di totale confusione nella logistica – ha proseguito Lo Magno – rischiamo di subire danni irreparabili, a causa della mancata consegna delle fragole nei tempi concordati. La nostra azienda, nata dall’unione di quattro produttori, fin qui ha potuto contare sull’appoggio di clienti esteri che erano interessati a questo prodotto. Ci sono voluti grossi investimenti e tanti sacrifici, non solo per la produzione, ma anche per trovare i canali commerciali. Ora questi referenti avranno necessariamente iniziato a guardare verso altre produzioni, lontane dalla Sicilia, intaccando quella stabilità nel rapporto di fornitura che avevamo raggiunto con tanto impegno”.

“Iniziavano ad arrivare le prime soddisfazioni – ha raccontato, molto dispiaciuto, il produttore – e le fragole ci venivano pagate 3 euro al kg, come prezzo alla produzione. Ora tutto questo rischia di andare in fumo, così come la nostra merce e, fattore ancor più determinante, la reputazione che ci siamo fin qui costruiti”.

Gianni Lo Magno

E se con le fragole va malissimo, non va di certo meglio con le altre referenze dell’azienda, perché in questo momento tutto dipende dai trasporti. Lo Magno e soci, infatti, producono zucchine, pomodorini cherry e datterino in regime di agricoltura controllata che, al pari delle fragole, non troveranno al momento una collocazione sui mercati. L’azienda Only Sicilian Vegetables conferisce interamente le proprie produzioni all’OP AlbaBio.

Data di pubblicazione: ven 25 feb 2022
Author: Gaetano Piccione
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Sciopero autotrasportatori siciliani: è guerra con i produttori ortofrutticoli?

Articolo pubblicato sul Fresh Plaza 22 feb 2022

Venti di guerra, non soltanto tra le vecchie repubbliche dell’Unione Sovietica, ma anche qui in Italia: tra agricoltori e autotrasportatori siciliani. Si prospettano giorni pesanti per lo sciopero iniziato alla mezzanotte di domenica del 20 febbraio 2022, che ha il sicuro effetto di rallentare le merci e l’ortofrutta isolana. L’incertezza sui tempi di consegna ai partner commerciali del nord Italia e del resto d’Europa inizia a causare nervosismi e disdette.

Abbiamo raccolto le rimostranze di un produttore siciliano che stigmatizza non tanto le ragioni dello sciopero, ma le modalità in cui si sta configurando, con presidi e rallentamenti.

“Le ragioni degli autotrasportatori sono certamente legittime – ha detto Vittorio Gona dell’OP AlbaBio di Marina di Ragusa (RG) – ed è inaccettabile che il carburante sia schizzato letteralmente alle stelle negli ultimi mesi e, ancor di più, nelle ultime settimane. Del resto, anche i nostri mezzi agricoli sono alimentati a gasolio e quindi ne sappiamo qualcosa. Ancora una volta il nostro Paese paga un prezzo pesante per l’infelice scelta di aver lasciato la logistica Sud/Nord al solo trasporto su gomma, escludendo quello su rotaia/intermodale. In alcune parti della Sicilia, regione che paga il prezzo più alto per la sua marginalità territoriale, le tratte ferroviarie sono le stesse dai tempi dei Borboni: una vergogna vecchia quanto l’unità d’Italia”.

“Tuttavia, manifestare non significa danneggiare altre categorie come quella degli agricoltori – ha aggiunto Gona – Se gli autotrasportatori hanno il diritto di manifestare, noi agricoltori abbiamo altrettanto il diritto di lavorare. Non è solo la loro categoria che sta subendo i rincari; noi produttori siamo forse anche più danneggiati rispetto agli autotrasportatori, basta vedere le aste giudiziarie del nostro territorio per rendersi conto in che situazione è l’agricoltura. Gli agricoltori siciliani continuano a lavorare nonostante per anni le decisioni siano state prese sulle nostre teste, privilegiando l’UE politiche agricole a favore dei Stati membri del nord Europa dove le dinamiche produttive sono molto diverse da quelle nostre mediterranee. Ecco perché non è il nostro territorio il luogo ideale per avanzare rimostranze nei confronti di chi prende le decisioni, semplicemente perché non sta qui!”

Vittorio Gona

Abbiamo raccolto le rimostranze di un produttore siciliano che stigmatizza non tanto le ragioni dello sciopero, ma le modalità in cui si sta configurando, con presidi e rallentamenti.

“Le ragioni degli autotrasportatori sono certamente legittime – ha detto Vittorio Gona dell’OP AlbaBio di Marina di Ragusa (RG) – ed è inaccettabile che il carburante sia schizzato letteralmente alle stelle negli ultimi mesi e, ancor di più, nelle ultime settimane. Del resto, anche i nostri mezzi agricoli sono alimentati a gasolio e quindi ne sappiamo qualcosa. Ancora una volta il nostro Paese paga un prezzo pesante per l’infelice scelta di aver lasciato la logistica Sud/Nord al solo trasporto su gomma, escludendo quello su rotaia/intermodale. In alcune parti della Sicilia, regione che paga il prezzo più alto per la sua marginalità territoriale, le tratte ferroviarie sono le stesse dai tempi dei Borboni: una vergogna vecchia quanto l’unità d’Italia”.

“Tuttavia, manifestare non significa danneggiare altre categorie come quella degli agricoltori – ha aggiunto Gona – Se gli autotrasportatori hanno il diritto di manifestare, noi agricoltori abbiamo altrettanto il diritto di lavorare. Non è solo la loro categoria che sta subendo i rincari; noi produttori siamo forse anche più danneggiati rispetto agli autotrasportatori, basta vedere le aste giudiziarie del nostro territorio per rendersi conto in che situazione è l’agricoltura. Gli agricoltori siciliani continuano a lavorare nonostante per anni le decisioni siano state prese sulle nostre teste, privilegiando l’UE politiche agricole a favore dei Stati membri del nord Europa dove le dinamiche produttive sono molto diverse da quelle nostre mediterranee. Ecco perché non è il nostro territorio il luogo ideale per avanzare rimostranze nei confronti di chi prende le decisioni, semplicemente perché non sta qui!”

Author: Gaetano Piccione
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Visita ad un nostro cliente in Austria

Il nostro staff in visita allo scarico merce presso la piattaforma di controllo della qualità di uno dei nostri clienti.

Il nostro staff in visita allo scarico merce presso la piattaforma di controllo della qualità di uno dei nostri clienti.

Controllo qualità della merce scaricata.

Visita ad un’azienda di produzione in Austria tecnologicamente avanzata.

Produzione di melanzana in biologico.

 

Produzione di mini san marzano in biologico.

Produzione di cherry grappolo di alta qualità convenzionale fuori suolo.

Alba Bio su Fresh Plaza – Una campagna del pomodoro da mensa all’insegna del pessimismo

Vittorio Gona si dimette dalla presidenza di Alba Bio

Una campagna del pomodoro da mensa all’insegna del pessimismo

Per alcuni operatori del settore, la stagione invernale che sta per iniziare “appare molto buia, in particolare sono le produzioni di pomodoro a destare preoccupazione, in quanto il ToBRFV si sta espandendo molto velocemente”.

Ne abbiamo parlato con Vittorio Gona, presidente della Cooperativa Alba Bio OP con sede a Marina di Ragusa (RG), nella Sicilia Sudorientale.

Vittorio Gona

ToBRFV e New Delhi
“La notizia della segnalazione ufficiale del virus in Sicilia (vedi FreshPlaza del 21/01/2019) – ha detto il presidente Gona – risale a gennaio del 2019 e, da allora, si è diffuso con una velocità spropositata nel territorio della cosiddetta fascia trasformata siciliana e, in particolare, nelle province di Ragusa e Siracusa. Le conseguenze dell’impatto del virus all’interno delle serre sono molto preoccupanti: una piantina di pomodoro che ha sintomi compatibili con la malattia in questione, può arrivare a infettare fino al 90% delle coltivazioni, nel giro di pochi mesi. Ma i problemi non finiscono qui: sulla zucchina abbiamo registrato un forte attacco del virus New Delhi, che ha causato perdite ingenti per i produttori in pieno campo”.

Mercati e concorrenza
“Le nuove produzioni in serra – prosegue l’esperto – a parte il pomodoro, promettono bene. Ma non illudiamoci tanto, il pericolo è sempre dietro l’angolo. E mi riferisco a quello incombente, dovuto allo spostamento degli acquisti che i nostri clienti orientano verso Spagna e Marocco. Inoltre, lo scorso anno non soffrivamo la mancanza di prodotto, in questo periodo, mentre adesso ci troviamo a non avere le quantità richieste, peraltro con prezzi più alti. Alba Bio, nel mese di ottobre, ha perso il 40% di volumi, rispetto al periodo. Tuttavia, siamo sicuri di recuperare nei prossimi due mesi. Con queste premesse, abbiamo già deciso di aumentare le superfici per il prossimo anno”.

Le distorsioni di un settore
“Difficile inoltre convivere con le pratiche sleali in agricoltura – dice con rammarico il presidente – Non ci sentiamo tutelati dalle Istituzioni. Le distorsioni del mercato, causate da certi operatori, costano alle aziende fornitrici, tra sconti e contributi, il 24,2% del fatturato, praticamente un quarto del valore. Questo è inaccettabile! A tutto ciò si aggiunge il fatto che nella produzione di ortofrutta c’è ancora tanto sommerso, con aziende totalmente sconosciute al fisco e all’Inps. Anche questo fenomeno, tutto domestico, si ripercuote sui prezzi e crea una competizione sleale. Per non farci mancare niente, capita talora che le aziende rispettose delle regole subiscano ritorsioni da parte dei propri dipendenti, perché in un mondo che grida al caporalato per ogni cosa è facile incorrere in richieste sindacali cui ottemperare, pena la denuncia. Il rispetto per tutti è sacrosanto, ma le “sensibilità” della società italiana e delle sue Istituzioni sembrano sentirci spesso da un solo orecchio”.

“Colgo l’occasione – annuncia in conclusione Vittorio Gona – per comunicare le mie dimissioni dalla presidenza dell’OP Alba Bio, che saranno esecutive a partire dal 1 novembre”.

 

Data di pubblicazione:

Author: Gaetano Piccione

link: https://www.freshplaza.it/article/9263469/una-campagna-del-pomodoro-da-mensa-all-insegna-del-pessimismo/

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